Da Zermatt alla Luna: il progetto IGLUNA

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In settembre, durante un evento di networking dello Swiss Space Center (SSC) organizzato in Ticino, abbiamo incontrato la dottoressa Tatiana Benavides responsabile per lo SSC dell’ufficio al politecnico federale di Zurigo e coordinatrice del progetto IGLUNA.

In settembre, durante un evento di networking dello Swiss Space Center (SSC) organizzato in Ticino, abbiamo incontrato la dottoressa Tatiana Benavides responsabile per lo SSC dell’ufficio al politecnico federale di Zurigo e coordinatrice del progetto IGLUNA.

 

Dottoressa Benavides è di qualche settimana fa la notizia del primo turista lunare. Il giapponese Yasaku Maezawa ha infatti acquistato un biglietto per un volo nello spazio previsto nel 2023, questo significa che siamo pronti per vivere nello spazio?

Gli esseri umani hanno vissuto nello spazio per quasi 18 anni, da quando Expedition 1 è arrivato alla Stazione Spaziale Internazionale il 2 novembre 2000. La stazione è ancora relativamente vicina alla Terra e dunque facile da mantenere. Creare un habitat permanente sulla luna, o più lontano nello spazio, è tuttora una sfida per la quale non siamo ancora pronti, ma ci stiamo lavorando. Sono molti i progetti e le missioni che vengono promosse a livello internazionale e tutte presuppongono un grande lavoro di collaborazione tra i diversi Team coinvolti.

Tra questi IGLUNA un progetto coordinato proprio dallo Swiss Space Center, indirizzato ai giovani ricercatori per dar loro l’opportunità di lavorare nella ricerca spaziale. Vuole parlarcene un po’?

Certamente, IGLUNA offre agli studenti l'opportunità di partecipare a un progetto internazionale e collaborativo su un tema visionario: “costruire un habitat all’interno di un ghiacciaio”. Lo scopo di questa missione è di indagare tutti gli aspetti legati alla realizzazione di un ambiente adatto all’uomo in situazioni estreme e gettare così le basi per una futura realizzazione di un habitat nei crateri di ghiaccio sulla luna. Le tematiche sono di natura interdisciplinare e toccano una vasta gamma di aspetti che vanno dalla concezione e costruzione di un habitat, ai sistemi di supporto vitale, alla gestione dell'energia, alla comunicazione e navigazione, così come al benessere dell’uomo. All’interno sono previste anche una serie di infrastrutture per svolgere ricerca scientifica. Per realizzare tutto questo gli studenti dovranno lavorare in Team, condividere idee per trovare soluzioni innovative.

L’evento di apertura si è svolto poche settimane fa presso il politecnico di Zurigo. L’entusiasmo e la motivazione che abbiamo percepito erano grandi tra gli studenti coinvolti. Nei prossimi due semestri li attende un lavoro intenso per sviluppare e realizzare i propri moduli. A giugno 2019 si ritroveranno a Zermatt all’interno di una caverna di ghiaccio per installare e testare tutte le infrastrutture realizzate. La caverna sarà poi aperta al pubblico. Invito tutti gli interessati a seguire le fasi del progetto direttamente sul sito.

L’SATW quest’anno ha lanciato il programma TecLadies per la promozione delle ragazze nella tecnica. Lei ha intrapreso degli studi nell’ambito scientifico e lavora nel settore spaziale. In generale non sono molte le donne che scelgono questa via. Secondo lei come mai?

Sono un’appassionata dello spazio e della scienza e onestamente non so perché ci siano così poche donne che intraprendono una carriera in questo settore. Negli ultimi anni sono numerosi i progetti sviluppati proprio per motivare le ragazze alla scienza e all'ingegneria. In generale c’è maggiore consapevolezza e sono sicura che grazie anche alle iniziative come TecLadies qualcosa stia cambiando tra le nuove generazioni. Questo è un aspetto fondamentale anche per SSC che si impegna da diversi anni prendendo parte ai TecDay organizzati da SATW e proponendo attività educative già a partire dalle scuole medie ed elementari.

Per concludere, cosa direbbe a una ragazza che ha come sogno nel cassetto quello di fare l’astronauta?

La incoraggerei a seguire il suo sogno con obiettivi chiari. Per essere un astronauta sono necessarie molte abilità interdisciplinari, è necessario imparare il più possibile da campi diversi, come ingegneria, biologia, fisica, informatica, matematica e avere una passione per l’aeronautica. Inoltre è necessario avere una buona salute, sia fisica che psicologica, quindi è importante prendersi cura di se stessa!